Benzodiazepine (farmaci ansiolitici o tranquillanti minori)

Dr. F. Giubbolini psicoterapeuta a Siena • ott 13, 2018

Precauzioni d'uso ed effetti collaterali

Farmaci molto usati (e sovente abusati) in psichiatria sono le benzodiazepine (Tavor, Xanax, Valium, Ansiolin, En, Frontal, Lexotan, Prazene, Control, Lorans , solo per citarne alcune.)

Esistono derivati benzodiazepinici ( Dalmadorm, Felison, Halcion, Minias, Roipnol , ecc.) e altri farmaci che, pur avendo composizione diversa dalle benzodiazepine, hanno un effetto sedativo - ipnotico ( Nottem, Stilnox, Buspar, ecc.).

A scopo ansiolitico - sedativo largo uso viene fatto anche di prodotti "naturali", quali la Valeriana, il Sedatol, ecc.



Le benzodiazepine sono variamente definiti agenti antiansia, ansiolitici e tranquillanti minori . Tutti questi termini sono fuorvianti, poiché le benzodiazepine hanno numerose indicazioni oltre all'ansia. Inoltre, l'uso del termine tranquillanti minori può indurre confusione tra questa classe di farmaci e i tranquil­lanti maggiori, un altro nome comunemente, ma erronea­mente, usato per indicare gli antipsicotici.


Le benzodiazepine sono talvolta classificate come sedati­vo-ipnotici, benché anche alcuni altri farmaci possano esse­re classificati in questo modo (ad es., i barbiturici).

Un far­maco sedativo riduce l'ansia durante il giorno, controlla l'eccessiva eccitazione e in genere calma o quieta i pazienti.
Un farmaco ipnotico causa sonnolenza e facilita l'inizio e il manteni­mento del sonno.

In generale, le benzodiazepine agiscono come ipnotici ad alte dosi e come ansiolitici a dosi inferiori.
 Oltre al loro uso come sedativi e ipnotici, alcune benzo­diazepine sono usate in altre indicazioni psichiatriche, come il disturbo da attacchi di panico, le fobie e l'agitazione asso­ciata al disturbo bipolare I; inoltre, vengono usate come anestetici, anticonvulsivanti e miorilassanti.



Precauzioni ed effetti collaterali


Il più comune effetto collaterale delle benzodiazepine è la sonnolenza , che si manifesta nel 10% circa dei pazienti. A causa degli effetti collaterali, coloro che assumono tali far­maci dovrebbero essere avvertiti di prestare particolare at­tenzione mentre guidano o usano apparecchiature pericolo­se. La sonnolenza può essere presente durante il giorno suc­cessivo all'uso delle benzodiazepine per l'insonnia della not­te precedente, la cosiddetta sedazione residua.


Alcuni sog­getti lamentano anche vertigini (meno dell'1%) e atassia (meno del 2%).


Gli effetti col­laterali più gravi delle benzodiazepine si manifestano quan­do vengono assunte insieme ad altre sostanze sedative , come l'alcool: tale associazione può causare marcata sonno­lenza, disinibizione o addirittura depressione respiratoria.



Altri effetti collaterali relativamente rari sono lievi deficit cognitivi , con conseguente compromissione delle prestazio­ni nei pazienti che stanno assumendo benzodia­zepine.
Anche l' amnesia anterograda è stata associata alle benzodiazepine, soprattutto a quelle a elevata potenza.


Un raro aumento paradosso dell'aggressività è stato riportato in individui trattati con benzodiazepine, sebbene questo effet­to possa essere più comune nei pazienti con lesioni cerebra­li.


Le reazioni allergiche a questi farmaci sono rare, ma al­cuni studi hanno riportato rash maculopapulari e prurito ge­neralizzato.

I sintomi dell'intossicazione da benzodiazepine comprendono confusione, linguaggio abburattato, atassia, sonnolenza, dispnea e iporeflessia.



Il triazolam (Halcion, Songar) è stato oggetto di notevole attenzione da par­te dei mezzi di comunicazione di massa a causa della pre­sente associazione con gravi manifestazioni di aggressività comportamentale. Sebbene tale associazione sia sostenuta da poche prove, la Upjohn, che produce il farma­co, ha inserito nella scheda tecnica una frase nella quale si afferma che il triazolam dovrebbe essere usato per un breve periodo di tempo (meno di 10 giorni) nel trattamento dell'in­sonnia e che i medici dovrebbero valutare con attenzione l'insorgenza di anomalie del pensiero o modificazioni com­portamentali nei soggetti trattati con triazolam, consideran­do appropriatamente tutte le potenziali cause. Il triazolam è stato ritirato dal commercio in Gran Bretagna nel 1991.

È molto probabile che le benzodiazepine causino effetti collaterali e tossicità nei soggetti con epatopatie e negli an­ziani, soprattutto quando vengono somministrate in dosi elevate o per periodi prolungati, a causa dell'alterazione del loro metabolismo.

Le benzodiazepine possono causare un disturbo della respirazione clinicamente significativo in pa­zienti con pneumopatia cronica ostruttiva e apnea da sonno. Esse dovrebbero essere usate con cautela in soggetti con una storia di abuso di sostanze psicotrope, con disturbi co­gnitivi, nefropatie, epatopatie, porfiria, depressione del SNC e miastenia gravis.

Alcuni dati indicano che le benzodiazepine sono terato­gene ; pertanto, si sconsiglia di usarle durante la gravidanza; inoltre, l'uso delle benzodiazepine nel terzo trimestre di gra­vidanza potrebbe precipitare una sindrome da astinenza nel neonato . Sono secrete con il latte materno in concentrazio­ni sufficienti da avere effetti sul neonato, inducendo, ad esempio, dispnea, bradicardia e sonnolenza.

Tolleranza, dipendenza e astinenza

Quando le benzodia­zepine vengono usate per brevi periodi di tempo (da una a due settimane) in dosi moderate, di solito non causano si­gnificativa tolleranza, dipendenza o effetti di astinenza. Quelle a breve durata d'azione (ad es., il triazolam) potreb­bero rappresentare un'eccezione alla regola, poiché alcuni pazienti hanno riferito un aumento dell'ansia il giorno suc­cessivo all'assunzione di una singola dose di farmaco. Alcu­ni, inoltre, hanno riferito una tolleranza per gli effetti an­siolitici delle benzodiazepine, per cui è stato necessario au­mentare le dosi per mantenere la remissione clinica dei sin­tomi. Vi è anche tolleranza crociata tra la maggior parte del­le classi dei farmaci antiansia, con la rilevante eccezione del buspirone.

L'insorgenza di una sindrome da astinenza da benzodiazepine, detta anche sindrome da sospensione, dipende dalla du­rata del trattamento con il farmaco, dalla velocità della so­spensione della terapia e dall'emivita del composto. La so­spensione improvvisa delle benzodiazepine, soprattutto quelle con breve emivita, è associata a gravi sintomi da asti­nenza. I sintomi più gravi possono comprendere depressione, paranoia, delirium e crisi comiziali; tuttavia, alcuni aspetti clinici della sindrome possono manifestarsi fino ai 50% dei pazienti trattati con il farmaco. Una grave sindro­me da astinenza si osserva solo in coloro che hanno assunto dosi elevate per lunghi periodi.

Leggi anche la pagina del sito su: Crisi di Astinenza da Benzodiazepine

Francesco Giubbolini, psichiatra e psicoterapeuta a Siena

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