Psicoterapia e Medicina da "Toscana Medica"

Dr. F. Giubbolini psicoterapeuta a Siena • ott 19, 2018

Un articolo su psicoterapia e medicina

Riporto ampi stralci di un interessante articolo apparso su 'Toscana Medica' a firma di G. Manfrida, a proposito di psicoterapiae medicina.


"... Ma che cos'è la psicoterapia, e come funziona? Che funzioni è ormai riconosciuto, negli ultimi dieci anni non solo studi di efficacia ne hanno dimostrato risultati superiori a quelli farmacologici nella mag­gior parte delle patologie psichiatriche, inclusa la depressione, ma anche le tecniche di visualizzazione cerebrali confermano che non solo i farmaci, ma ben più selettivamente le psicoterapie, modificano l'atti­vità neuronale in zone specifiche del cervello. Sono proprio gli sviluppi delle neuroscienze ad aver rilan­ciato le psicoterapie rispetto all'intervento puramen­te farmacologico, rivelatosi efficace sì, ma a breve termine più che a medio e lungo, e quindi associato oggi anche dai clinici più orientati in senso biologico alla raccomandazione di una psicoterapia.

Quanto a che cosa sia la psicoterapia, in sostanza si tratta della possibilità attraverso la relazione con un esperto di modificare ... l'or­ganizzazione mentale in senso psicologico, ma anche fisiologico, del paziente e riorganizzarla in modo più o meno esteso.

... Con i farmaci si può riuscire a far pensare di meno o di più e ad orientare l'umo­re con cui si pensa, ma il livello di intervento resta molto generico; in compenso, i prodotti utilizzabili non sono tanti né tanto diversi, gli alberi diagnostici sono semplici, il tempo dell'intervento valutativo e prescrittivo è ridotto. Per far pensare in modo speci­fico ad una cosa piuttosto che ad un'altra, e per giun­ta in modo tale da modificare le abitudini stabilizza­tesi in forma di collegamenti nervosi, confermati dal­la pratica quotidiana, occorre che lo psicoterapeuta scelga rapidamente tra tanti concetti, tante parole, tante espressioni e tanti momenti e modi per dirle...

Ad un depresso il farmaco dà il sollievo più rapido, ma la psicoterapia può dare un modo diverso di pen­sare a se stesso, alla propria storia, alla situazione di vita, alle relazioni familiari e personali, al lavoro, capaci di sostenerlo maggiormente e di evitargli le ricadute così comuni quando l'intervento si limita ad un antidepressivo, un incoraggiamento generico, qualche raccomandazione di buon senso e un ap­puntamento così in là da evitare qualsiasi implica­zione terapeutica della relazione.

La richiesta di psicoterapia nella popolazione è oggi in aumento, probabilmente perché le condizio­ni sociali di minor garanzia e maggior isolamento costringono a una maggior efficienza e ad investire di più su se stessi; anche la richiesta di formazione psicoterapeutica è in aumento, ma solo da parte de­gli psicologi. La maggior parte delle scuole di specia­lizzazione in psicoterapia sono private, rappresen­tando uno dei primi contrastatissimi esperimenti in Italia di affidamento a privati di una formazione spe­cialistica post-universitaria abilitante ad un titolo. In Italia esistono circa 300 scuole di vario indirizzo, controllate dal Ministero della Università e della Ri­cerca Scientifica, con rigide disposizioni di frequen­za e richieste di massiccio impegno clinico supervi­sionato. La qualità sarà senz'altro varia, ma certa­mente superiore quasi sempre, dal punto di vista psicoterapeutico, a quella fornita da qualsiasi scuola di specializzazione in psichiatria, pur integrata di lezioni teoriche pertinenti.

Di conseguenza, in futuro è probabile che l'intervento psicoterapeutico diventi appannaggio esclusivo dei laureati in psicologia, indotti dalla necessità di lavorare e di distinguersi in una società di mercato a rivolgersi alle migliori scuo­le e a sviluppare al massimo le proprie capacità.

Non è un peccato solo per la perdita di una lunga tradizione medica ... ma an­che perché la combinazione della possibilità di pre­scrivere farmaci e di attuare interventi realmente psi­coterapeutici, anche non tradotti in una psicoterapia approfondita, garantisce il massimo dei risultati con il minimo dell'impegno ai pazienti, ed è una pratica sempre più rara da trovare...

In conclusione, è un peccato che i medici e in par­ticolare gli psichiatri rinuncino a una vera formazio­ne psicoterapeutica : fare psicoterapia richiede più tempo, più impegno emotivo, più disponibilità per­sonale ed è spesso meno remunerativo, anche solo per motivi di durata degli incontri, rispetto alla pos­sibilità di sfruttare il monopolio della prescrizione farmacologica garantito ai medici, ma chi prova la soddisfazione di vedere i risultati in termini clinici, ma anche di qualità della vita, nei propri pazienti non rinuncerà facilmente ad una attività che rappre­senta l'ultima magia sopravvissuta, la possibilità di cambiare altri, e attraverso loro il mondo, usando principalmente la parola e noi stessi ."


psicologo siena
Share by: