Riporto ampi stralci di un interessante articolo apparso su 'Toscana Medica' a firma di G. Manfrida, a proposito di psicoterapiae medicina.
"... Ma che cos'è la psicoterapia, e come funziona? Che funzioni è ormai riconosciuto, negli ultimi dieci anni non solo studi di efficacia ne hanno dimostrato risultati superiori a quelli farmacologici nella maggior parte delle patologie psichiatriche, inclusa la depressione, ma anche le tecniche di visualizzazione cerebrali confermano che non solo i farmaci, ma ben più selettivamente le psicoterapie, modificano l'attività neuronale in zone specifiche del cervello. Sono proprio gli sviluppi delle neuroscienze ad aver rilanciato le psicoterapie rispetto all'intervento puramente farmacologico, rivelatosi efficace sì, ma a breve termine più che a medio e lungo, e quindi associato oggi anche dai clinici più orientati in senso biologico alla raccomandazione di una psicoterapia.
Quanto a che cosa sia la psicoterapia, in sostanza si tratta della possibilità attraverso la relazione con un esperto di modificare ... l'organizzazione mentale in senso psicologico, ma anche fisiologico, del paziente e riorganizzarla in modo più o meno esteso.
... Con i farmaci si può riuscire a far pensare di meno o di più e ad orientare l'umore con cui si pensa, ma il livello di intervento resta molto generico; in compenso, i prodotti utilizzabili non sono tanti né tanto diversi, gli alberi diagnostici sono semplici, il tempo dell'intervento valutativo e prescrittivo è ridotto. Per far pensare in modo specifico ad una cosa piuttosto che ad un'altra, e per giunta in modo tale da modificare le abitudini stabilizzatesi in forma di collegamenti nervosi, confermati dalla pratica quotidiana, occorre che lo psicoterapeuta scelga rapidamente tra tanti concetti, tante parole, tante espressioni e tanti momenti e modi per dirle...
Ad un depresso il farmaco dà il sollievo più rapido, ma la psicoterapia può dare un modo diverso di pensare a se stesso, alla propria storia, alla situazione di vita, alle relazioni familiari e personali, al lavoro, capaci di sostenerlo maggiormente e di evitargli le ricadute così comuni quando l'intervento si limita ad un antidepressivo, un incoraggiamento generico, qualche raccomandazione di buon senso e un appuntamento così in là da evitare qualsiasi implicazione terapeutica della relazione.
La richiesta di psicoterapia nella popolazione è oggi in aumento, probabilmente perché le condizioni sociali di minor garanzia e maggior isolamento costringono a una maggior efficienza e ad investire di più su se stessi; anche la richiesta di formazione psicoterapeutica è in aumento, ma solo da parte degli psicologi. La maggior parte delle scuole di specializzazione in psicoterapia sono private, rappresentando uno dei primi contrastatissimi esperimenti in Italia di affidamento a privati di una formazione specialistica post-universitaria abilitante ad un titolo. In Italia esistono circa 300 scuole di vario indirizzo, controllate dal Ministero della Università e della Ricerca Scientifica, con rigide disposizioni di frequenza e richieste di massiccio impegno clinico supervisionato. La qualità sarà senz'altro varia, ma certamente superiore quasi sempre, dal punto di vista psicoterapeutico, a quella fornita da qualsiasi scuola di specializzazione in psichiatria, pur integrata di lezioni teoriche pertinenti.
Di conseguenza, in futuro è probabile che l'intervento psicoterapeutico diventi appannaggio esclusivo dei laureati in psicologia, indotti dalla necessità di lavorare e di distinguersi in una società di mercato a rivolgersi alle migliori scuole e a sviluppare al massimo le proprie capacità.
Non è un peccato solo per la perdita di una lunga tradizione medica ... ma anche perché la combinazione della possibilità di prescrivere farmaci e di attuare interventi realmente psicoterapeutici, anche non tradotti in una psicoterapia approfondita, garantisce il massimo dei risultati con il minimo dell'impegno ai pazienti, ed è una pratica sempre più rara da trovare...
In conclusione, è un peccato che i medici e in particolare gli psichiatri rinuncino a una vera formazione psicoterapeutica : fare psicoterapia richiede più tempo, più impegno emotivo, più disponibilità personale ed è spesso meno remunerativo, anche solo per motivi di durata degli incontri, rispetto alla possibilità di sfruttare il monopolio della prescrizione farmacologica garantito ai medici, ma chi prova la soddisfazione di vedere i risultati in termini clinici, ma anche di qualità della vita, nei propri pazienti non rinuncerà facilmente ad una attività che rappresenta l'ultima magia sopravvissuta, la possibilità di cambiare altri, e attraverso loro il mondo, usando principalmente la parola e noi stessi ."