Il Disturbo Fittizio

Dr. F. Giubbolini psichiatra • dic 12, 2018
clinica e psicopatologia dei disturbi fittizi

Sui Disturbi Fittizi

Il "disturbo fittizio" è " caratterizzato da sintomi fisici o psicologici che sono intenzionalmente prodotti o simulati... per assumere il ruo­lo di ammalato ". In questi disturbi i pazienti producono intenzio­nalmente segni di disturbi medici o mentali e riferiscono in modo sbagliato la propria storia clinica e i sintomi relativi.



L'unico obiettivo evidente del comportamento è di farsi considerare malato, senza un incentivo esterno.
Per molte persone, il ricovero stesso è l'obiettivo primario e spesso co­stituisce una modalità di vita.
I disturbi hanno una caratte­ristica compulsiva, ma i comportamenti sono considerati vo­lontari in quanto deliberati e diretti a uno scopo preciso, an­che se non possono essere controllati.



La prevalenza dei disturbi fittizi è sconosciuta, benché si pensi che siano più comuni di quanto si ritenga general­mente.

Sembrano manifestarsi più frequentemente fra i maschi e tra i soggetti che lavorano in ospedale o nel cam­po dell'assistenza sanitaria in genere.
Uno studio ha ripor­tato una frequenza del 9% di disturbi fittizi tra tutti i pa­zienti ricoverati in un ospedale; secondo un altro studio questi disturbi colpiscono meno del 3% di tutti i pazienti.



Le basi psicodinamiche dei disturbi fittizi sono poco note, perché è difficile ottenere la cooperazione di questi pazien­ti in un processo psicoterapeutico esplorativo.
Essi possono affermare con insistenza che i loro sintomi sono fisici e, per­tanto, che un trattamento a orientamento psicologico è inu­tile.
Descrizioni aneddotiche di alcuni casi indicano che molti dei pazienti hanno sofferto nell'infanzia di violenze o deprivazioni, con conseguenti frequenti ricoveri in ospedale durante le fasi iniziali dello sviluppo.
In tali circostanze il ri­covero può essere considerato come una fuga da una situa­zione traumatica e il paziente può trovare una se­rie di persone che si occupano di lui con affetto ed interesse.
Abitualmente l'anamnesi rivela che il paziente ha avvertito stabilmente uno oppure en­trambi i genitori come figure che lo rifiutano, incapaci di co­struire relazioni strette. Pertanto, il facsimile della malattia reale è usato per ricreare il desiderato e positivo legame ge­nitore-figlio.



I disturbi assumono la forma di una compul­sione ripetitiva - che ripete, cioè, il conflitto di base della necessità e della ricerca di accettazione e di amore, pur nel­la convinzione che queste esigenze non saranno appagate.
Di conseguenza, il paziente trasforma il medico e i membri del personale nei genitori che lo hanno respinto.



Alcuni pazienti possono, per il tramite del disturbo, tentare inconsapevolmente di controllare traumi passati o recenti relativi a una grave malattia medi­ca o psichiatrica, o a un ricovero, assumendo il ruolo del paziente e rivi­vendo continuamente le esperienze dolorose attraverso ri­petuti ricoveri.



Molti pazienti hanno una scarsa formazione dell'identità e un'immagine del sé disturbata , aspetti caratteristici di al­cuni soggetti con disturbo borderline di personalità .


vedi anche, a proposito del disturbo fittizio , il post a proposito della c.d. Sindrome di Munchausen .

psicologo siena
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